Nel corso degli ultimi decenni è stato constatato un incremento notevole delle malattie allergiche, basti pensare che il 20% della popolazione europea soffre di una qualche forma allergica, mentre, a livello mondiale, le patologie croniche più diffuse, soprattutto nei bambini, sono proprio le allergie.
Con il termine “allergia” si intende una risposta anomala ed esagerata del sistema immunitario in seguito a contatto, inalazione o esposizione a sostanze estranee, solitamente innocue, chiamate “allergeni”; tale reazione porta all’insorgenza di manifestazioni cliniche.
Le regioni del corpo umano più colpite sono le mucose nasali, gli occhi, i bronchi e l’apparato cutaneo, i quali diventano iperattivi. In seguito all’esposizione all’allergene, il sistema immunitario produce una reazione difensiva esagerata e dannosa, induce, infatti, un processo flogistico che porta all’insorgenza dei sintomi tipici dell’allergia. L’esposizione prolungata e regolare all’allergene può portare all’evoluzione della forma allergica in un’infiammazione cronica, come per esempio l’asma.
Esistono diversi tipi di allergeni i quali possono essere inalati con il respiro (pollini, peli di animali, muffe, acari), ingeriti (tramite alimenti o farmaci), possono penetrare attraverso punture (tramite api o vespe) oppure indurre una risposta allergica in seguito a contatto con la pelle o mucose (metalli e cosmetici).
Indubbiamente i maggiori responsabili sono i pollini e le reazioni si manifestano quando la loro concentrazione nell’aria è superiore ai 20-30 grani per metro cubo. È perciò consigliato, specialmente per chi soffre di questa forma allergica, consultare il calendario stagionale dei pollini presso il sito www.pollinieallergia.net (dell’Associazione Allergologi e Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri).
NOCCIOLO | GENNAIO-MARZO | QUERCIA, PINO, FRASSINO, OLIVO | APRILE-GIUGNO |
OLMO | metà FEBBRAIO-APRILE | ACERO, IPPOCASTANO | APRILE-MAGGIO |
CIPRESSO | GENNAIO-MAGGIO | PLATANO | metà MARZO-MAGGIO |
PIOPPO, SALICE | MARZO-SETTEMBRE | AMBROSIA | AGOSTO-SETTEMBRE |
PARIETARIA | FEBBRAIO-OTTOBRE | PIANTAGGINE, ACETOSA | APRILE-AGOSTO |
BETULLA | GENNAIO/FEBBRAIO- MAGGIO/GIUGNO | AVENA | MAGGIO-AGOSTO |
FAGGIO | MARZO-GIUGNO | TARASSACO | MAGGIO-GIUGNO |
I pazienti allergici ad alcuni pollini potrebbero soffrire anche di “allergie crociate” con alcuni alimenti. Tali alimenti, specialmente durante il periodo di impollinazione, dovrebbero essere evitati in quanto potrebbero determinare lo scatenarsi di reazioni allergiche di tipo cutaneo e respiratorio, nei casi più gravi anche lo shock anafilattico. Questo accade perché molti pollini contengono antigeni responsabili di allergia che sono presenti anche in alcuni alimenti.
A questo proposito è possibile consultare alcuni siti, come per esempio il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità.
In presenza di segni e sintomi che fanno pensare alla presenza di un’allergia, è importante farsi seguire da uno specialista allergologo.
SEGNI E SINTOMI DA VALUTARE
Le manifestazioni allergiche sono differenti nei vari organi ed apparati e possono essere più o meno gravi, in relazione ad una reazione infiammatoria associata alla produzione di anticorpi nei confronti di uno o più pollini:
- APPARATO RESPIRATORIO:
a. rinite allergica o febbre da fieno, si manifesta come un raffreddore con starnuti frequenti, tosse, naso che cola o congestione nasale, prurito alla gola;
b. congiuntivite allergica con prurito alle congiuntive, gonfiore, arrossamento e lacrimazione;
c. sindrome asmatiforme, forma più grave, porta ad un restringimento delle vie aeree, respiro sibilante, dolore a livello del petto, tosse. - APPARATO CUTANEO:
a. orticaria con insorgenza di pomfi, arrossamento, prurito;
b. eczemi e dermatiti da contatto con eruzioni pruriginose e macchie rosse.
Questi sono i sintomi più frequenti, ma si possono manifestare anche problemi a livello gastro-enterico con coliti, gonfiore, stipsi o diarrea, gastrite, o disturbi dell’apparato genito-urinario con insorgenza di cistiti e vaginiti ricorrenti, ma ancora, rischi cardio-circolatori come aritmie e palpitazioni, e dolori muscolo-scheletrici tra cui crampi, spasmi, dolori ossei e muscolari.
CONSIGLI UTILI
Durante il periodo di fioritura è possibile ridurre al minimo l’insorgenza dei sintomi legati alle allergie, mediante buone norme di prevenzione da seguire.
Tra queste, evitare di uscire nei giorni soleggiati e ventosi, ma anche subito dopo una pioggia in quanto i granuli di pollini vengono frammentati e sono così in grado di raggiungere più facilmente le vie aeree, prediligere strutture al coperto per svolgere attività sportive (palestre, piscine) evitando così parchi e giardini. Durante gli spostamenti in automobile è consigliato tenere i finestrini chiusi e, possibilmente, utilizzare climatizzatori con filtri antipolline. Nel periodo in cui si sta all’interno delle proprie abitazioni è bene tenere chiuse le finestre, evitando così l’ingresso del polline, è anche consigliato fare la doccia e lavare i capelli ogni giorno per evitare che il polline si depositi sul cuscino durante la notte. Infine, per quanti sono in possesso di un animale domestico, devono considerare il fatto che il pelo può essere un buon trasportatore di polline, rischio che aumenta se esso vive spesso all’aperto.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO E RIMEDI NATURALI
In base ai sintomi e alla gravità della patologia allergica, il medico dovrà valutare la possibilità di intervenire mediante terapie tradizionali, qualora fosse necessario.
I farmaci più utilizzati, in grado di alleviare i sintomi dell’allergia sono:
- antistaminici, agiscono contrastando la formazione dell’istamina da parte del sistema immunitario durante l’evento allergico (alleviano sintomi come prurito, starnuti e congestione nasale);
- corticosteroidi locali (spray nasali), riducono l’infiammazione a livello delle alte vie respiratorie;
- decongestionanti.
Una alternativa alla terapia farmacologica è la terapia omeopatica, la quale agisce stimolando le naturali difese dell’organismo, con l’obiettivo di correggere lo squilibrio funzionale che ha portato alla manifestazione dei sintomi. È possibile agire sia in acuto, per il trattamento dei sintomi, ma anche come prevenzione della manifestazione patologica, fornendo così ai pazienti una desensibilizzazione agli allergeni e una regolazione della produzione dei mediatori chimici all’allergia.
Per esempio, si possono utilizzare i cosiddetti “vaccini antiallergici”, essi contengono una combinazione diluita e dinamizzata dei pollini che causano i sintomi. Questa terapia preventiva va iniziata almeno 3 mesi prima della prevista allergia stagionale, è però, sempre da valutare con uno specialista.
Una prevenzione più aspecifica invece è data dall’Histaminum 9 CH che modula la liberazione di istamina, questa terapia va iniziata almeno un mese prima dalla prevista comparsa dell’allergia.
A questi rimedi omeopatici si possono associare alcuni oligoelementi tra cui il manganese, il quale possiede una azione desensibilizzante e andrebbe assunto una volta alla settimana almeno due mesi prima della crisi allergica; ad esso si possono associare altri elementi come zolfo e fosforo.
Tra i fitoterapici, invece, il ribes Nigrum è considerato efficace per la sua spiccata azione antiallergica ed antinfiammatoria.